Empath Art - Articolo su Heavy Music Artwork
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Potrete trovare la mia intervista pubblicata nel #16 di Settembre. Ma, siccome la vostra fatty ghost preferita è sempre sul pezzo giusto, troverete sia la traduzione che l'articolo originale, scorrendo questo post del blog qui sotto. Buona lettura!
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"Stefania Russo - Empath Art"
Sono autodidatta. Ho difficoltà di apprendimento e questo mi era stato pesato, portandolo addosso per vergogna. Anche ora, spesso temo di presentarmi in gallerie e collaborazioni importanti, rispetto ad altri grandi artisti. Durante la mia adolescenza, ho studiato fashion design, che mi ha dato una buona base nel disegno. Dopo la scuola ho lavorato come restauratrice di mobili antichi e diversi lavori temporanei dove l'unico pensiero era quello di essere sfruttati. Ho sempre mantenuto l'arte come hobby, disegnando e sperimentando con diversi media. Poi sono arrivate le prime vendite e le prime commissioni, fino alle mostre in alcune gallerie internazionali e festival locali. Alcuni anni fa, ho deciso di lasciare completamente tutto e ora lavoro come artista indipendente a tempo pieno. Non ho mai collaborato con gruppi metal, ma è un sogno che ho da molto tempo.
Il mio modo di lavorare è abbastanza istintivo. Prendo la tela bianca e inizio a tracciare un volto fino a completare gradualmente il resto. Raramente faccio bozze preliminari (salvo casi eccezionali come le commissioni, che hanno direttive specifiche). Dipingo e disegno praticamente "alla prima". Ho provato a rimediare ma non ne sono rimasta soddisfatta. È mio desiderio imprimere le emozioni che provo per quella specifica opera d'arte, poiché escono meglio al primo tentativo. Amo particolarmente la parola "illusorio" (da cui il mio aka) per questo motivo. Molti dei miei lavori, a prima vista, trasmettono calma e un ambiente fiabesco. Entrando nei dettagli, puoi vedere che quella creatura torturata godere della sua posizione e della sua vita. O con una ragazza sorridente ed elegantemente vestita. La vita ha tanti chiari esempi di "maschere indossate", anche nel campo dello spettacolo, dall'agonia mentale fino alla depressione.
Amo disegnare donne, persone androgine e queer. Sono l'essenza dei miei "racconti oscuri", protagonisti con un'identità confermata da loro stessi ma senza identità. Per me, il buio non è necessariamente solo oscurità e colore nero. Amo giocare con lo stile artistico, soprattutto in uno stato d'animo istintivo, ma questo fu, in passato, davvero sconfortante. C'è chi diceva io sia molto versatile e quindi avere piacere nel lavorare con me. Dalla maggior parte delle gallerie e dei progetti, lo ammetto, il mio lavoro è stato rifiutato perché "sembra che mi senta confuso e senza un percorso/stile da seguire". È stata la mia prima battaglia depressiva sulla mia arte ma ora, decisamente, ho imparato a seguire quello che mi sento come un' artista "emotive". Per me è la chiave perfetta per creare un'opera di imperfezione, vivendo ogni dettaglio che non si nota a prima vista, anche se visibilmente l'opera potrebbe sembrare molto semplice.
Fuggire dalla realtà è sempre stato per me della massima importanza per affrontare la vita quotidiana. Ascoltare musica e lasciarsi trasportare dalle note. Vivo chiusa nella mia stanza, quasi come una hikikomori, e la musica è la mia migliore amica. Quindi puoi immaginare quanto i festival e concerti siano così importanti.
Non mi reputo una persona di grande cultura; mi piacciono le cose come vengono. E questo influenza sia musicalmente che artisticamente. Ad esempio, nei Rammstein, amo i loro testi folli. Rappresentano la visione di come vedo le cose, senza troppi fronzoli ma in modo semplice. Mi piace particolarmente la poesia di Till Lindemann per questo motivo, ed è sempre stato un desiderio per me trasmetterla attraverso le mie opere. Fu da allora che entrai nel tema dell'illusorio. Band come Eluveitie e generi affini mi hanno ispirato a rappresentare miti e leggende in un chiave emotiva (come Caccia Selvaggia, ispirato da Epona e la sua Wild Hunt, in uno stato fisiologico). E musica folk come Forndom, la cui influenza la vedo maggiormente nel mio lavoro.
Con difficoltà di apprendimento, è difficile per me essere in grado di memorizzare così tante informazioni. Ho notato questo difetto durante la mia adolescenza; ero molto affezionata leggende degli dei egizi. Ho così tanti libri di tale argomento, e apprezzo ancora. Ma la maggior parte delle volte cui riaprivo i libri, notavo la "dimenticanza" di vari capitoli. Amo particolarmente la cultura norrena, ma anche qui spesso dimentico le informazioni dettagliate. Non mi reputo una persona colta, ma ho trovato il mio metodo per imprimere su tela, seppur in forma non incisiva, ciò che mi appassiona. Studio spesso tale simbolo o icona per una singola opera contemporaneamente. Cerco di memorizzare alcuni elementi di facile comprensione, ma per quanto riguarda i singoli simboli, spesso devo riprenderli e studiarli di nuovo. Voglio includere di più alcuni aspetti nei miei lavori, ma temo di sembrare arrogante nella mia stessa stupidità. In ogni caso, preferisco concentrarmi di più sul lato emotivo.
Quando ricevo commissioni di questo tipo, chiedo esplicitamente al cliente di darmi informazioni e suggerimenti, approfondisco l'argomento abbinandolo al fattore emozionale di cui spesso il cliente è soddisfatto.
Vivendo in solitudine e con l'ansia, posso tranquillamente affermare che le idee vengono principalmente dai miei sogni. Sono spesso molto vividi, violenti e incisivi. Ho sognato varie torture e morti sul mio corpo che non avrei mai potuto immaginare finché non mi sono svegliata nel sentire il dolore fisico in tale posizione sognata (sicuramente, attacchi di ansia). Personalmente, mi tengono in vita e li apprezzo. Li dipingo spesso su tela, ma desidero essere più onesta e non aver paura di rappresentare ciò che voglio. È qualcosa che sto ancora studiando, senza fretta.
Sono nata come "artista delle fate" per il piacere degli altri; ora vivo pienamente come "dark artist" per il mio benessere fisico e psicologico. L'importanza di ascoltare storie di altri umani, di poterle trasmettere su tela. Spesso ricevo proprio questo tipo di commissioni, e quindi mi ha dato modo di conoscere più profondamente l'umanità, in senso emotivo.
Sono una misantropa che apprezza ascoltare le storie degli altri. Molti si riferiscono a me come un'empatica per questo motivo. Per me è semplicemente il mio essere, artista e non. Essere una dark artist è un'identità che ho faticato ad avere, e non smetti mai di crescere. Ultimamente ho disegnato molti piccoli disegni a china, giusto per aiutarmi ad essere ancora più istintiva. Mi ha portato ad una piccola crisi artistica perché sono un po' diversi dai miei soliti quadri. Ma, nonostante tutto, sono ancora mie creazioni e parte di me. Non riesco a smettere di pensare che gli altri pensano a me perché mi piace variare. Molti artisti metal lo fanno ed i Moonspell ne sono una grande ispirazione per questo. Questo è un valido motivo per tenere alta la creatività.
Intervista in lingua originale
English interview version
"Stefania Russo - Empath Art"
I'm self-taught. I have learning difficulties and this had been weighed on me to shame. Even now, I often fear introducing myself to galleries and major collaborations, compared to other great artists. During my teens, I studied fashion design, which gave me a good foundation in drawing. After school, I worked as a restorer of antique furniture and several temporary jobs where the only thought was to be exploited. I have always kept art as a hobby, drawing and experimenting with different media. Then came the first sales and first commissions, up to the exhibitions in some international galleries and local festivals. A few years ago, I decided to drop everything temporary job, and now I work full-time independent artist. I've never collaborated with metal bands, but that's a dream I've had for a very long time.
My working way is quite instinctive. I take the blank canvas and begin to trace a face until I gradually complete the rest. I rarely do preliminary drafts (except in exceptional cases such as commissions, which have specific directives). I paint and draw practically "at first". I tried to remedy this but was not satisfied. It's my want to impress the emotions I feel about that specific artwork, as they come out better on the first try. I particularly love the word "illusory" (hence my aka) for that reason. Many of my works, at first glance, convey calm and a fairytale environment. Going into the details, you can see that that tortured creature enjoys its position and life. Or with a smiling and elegantly dressed girl. Life has many clear examples of there "worn masks", even in the field of entertainment, in mental agony up to depression.
I love to draw women, androgynous and queer people. They are the essence of my "dark tales", protagonists with an identify confirmed by themselves but without identity. For me, dark is not necessarily just darkness and black colour. I love playing with the art style, especially in an instinctive mood, but this was, in the past, really uncomfortable. Someone said I'm very versatile and love work with me in this case. Most galleries and projects, I admit, was rejected my work because it looks like I feel confused and without a path/style to follow. It was my first depressive battle about my artwork but, now, definitely, I've learned to follow what I feel like an "emotive" artist. For me, it is the perfect key to creating a work of imperfection, living every detail that is not noticed in first life, even if visibly the work seems very simple.
Escaping from reality has always been of utmost importance to me to face daily life. Listening to music and letting myself be carried away by the notes. I live locked in my room, almost like a hikikomori, and music is my best friend. So you can imagine how festivals and concerts are so important.
I don't consider myself a person of great culture; I enjoy things as they come. And this is also affected through music and my art. For example, in Rammstein, I love their mad lyrics. They represent the vision of how I see things, without too many frills but in a straightforward way. I particularly like Till Lindemann's poetry for this reason, and it has always been a desire for me to convey this through my works. It was from then I entered the theme of the illusory. Bands like Eluveitie and related genres have inspired me to represent myths and legend in emotional key (like Caccia Selvaggia, inspired by Epona and her Wild Hunt, in a physiological state). And folk music like Forndom, whose influence I see most in my work.
With learning difficulties, it's tough for me to be able to memorize so much information. I noticed this defect during my adolescence. I was very fond of the Egyptian gods and their legends. I have so many books about it, and I still like it. But most of the time I reopened the book, I noticed the "forgetfulness" of various chapters. I especially love Norse culture, but even here, I often forget the detailed information. I do not consider myself a cultured person, but I have found my method to print on canvas, albeit in a not incisive form, what I am passionate about. I often study this symbol or icon for a single work at the same time. I try to memorize some elements that are easy to understand, but regarding the single symbols, I often have to pick them up and study again. I want to include certain aspects more in my works, but I fear looking arrogant in my own stupidity. In any case, I prefer to focus more on the emotional side of it.
When I receive commissions of this kind, I explicitly ask to costumer to give me information and suggestions, I go so much into the subject by combining it with the emotional factor that often the customer is satisfied with.
Living in solitude and with anxiety, I can safely say that the ideas come mostly from my dreams. They are often very vivid, violent and incisive. I dreamed of various tortures and deaths on my body that I could never imagined until I woke up and felt the physical pain in this position (definitely, anxiety attacks). Personally, they keep me alive, and I appreciate therm. I often paint them on canvas, but I want to be more honest and not be afraid to represent whatever I want. It's something I'm still studying, in no hurry.
I was born as "fairy artist" for the pleasure of others; now, I fully live as a "dark artist" for my physical and psychological well-being. The importance of listening to stories of other humans, of being able to transmit them on canvas. Often, I get just these kind of commissions, and therefore it has given me a way to get to know humanity more deeply, in an emotional sense.
I am a misanthropist who appreciates listening to the stories of others. Many refer to me as an empath for this reason. For me, it is simply my being, artist and otherwise. Being a dark artist is an identity that I struggled to have, and you never stop growing. Lately, I've been drawing many small ink drawings, just to help me be even more instinctive. It led me to a small artistic crisis because they are a little different from my usual paintings. But, despite everything, they are still my creations and part of me. I can't stop thinking about that other people think of me because I like to vary. Many metal artists do this, and Moonspell is a great inspiration for that. This is a valid reason to keep creativity high.